Il sole, il nostro petrolio
Cappotto termico e pompe di calore: perché sì
Monsummano Terme, venerdì 24 giugno 2022
Il superbonus ha fatto conoscere al pubblico il cappotto termico e le pompe di calore: il primo per coibentare l’abitazione, le seconde come alternative alle caldaie.
Secondo i dati ENEA oltre il 50% del parco immobiliare italiano è stato costruito tra il 1946 e il 1981 e rappresenta la parte più energivora, ma fino al 2005 troppo spesso si è costruito con livelli di consumo inadeguati alle normative vigenti. Solo le classificazione energetica ha messo out i costruttori che non si erano ancora adeguati. Dei 56 milioni di abitazioni in Italia aoltre l’80% necessita di interventi di efficientamento energetico: nelle ultime 3 classi energetiche, mediamente viaggiavamo a a 17 milioni di metri cubi di isolamento termico l’anno.
Il superbonus ha avuto il merito di innalzare queste installazioni, ma basta un piccolo confronto con la Germania per rimanerne imbarazzati: 41 milioni di abitazioni e 40 milioni di metri cubi di isolamento annui. Il patrimonio immobiliare italico energicamente è un colabrodo.
Se siamo arretrati sulle unità abitative è drammatica la situazione dell’edilizia industriale, con capannoni che a 30 anni dalla messa al bando dell’eternit cancerogeno (l’Europa ne ha abolito l’uso nel 2005, 13 anni dopo di noi) ancora fa bella mostra sui tetti: una vergogna.
Per non parlare delle strutture ricettive, che dopo due anni difficilissimi hanno ricevuto solo promesse: il superbonus alberghi all’80% è l’ennesima occasione mancata. Le pompe di calore finalmente sono diventate l’alternativa alla combustione della caldaia: da solo una decina di anni nelle nuove costruzioni sono l’impianto di climatizzazione invernale. Estraggono calore da una fonte naturale (aria, ma anche terra o acqua) e la trasportano all’interno dell’edificio: sono apparecchi reversibili, cioè permettono sia di riscaldare che di raffreddare. Le caldaie ibride, sono a condensazione con abbinata una pompa di calore, ideali per impianti di riscaldamento obsoleti: un buon compromesso tra risparmio e disagi nell’installazione.
I vantaggi economici dell’efficienza energetica sono sotto gli occhi di tutti: una casa in classe A ha un valore superiore mediamente tra il 12% e il 15%. Tempi di vendita del 20% inferiori, comfort abitativo decisamente migliore e permette risparmi sulle bollette fino al 100% del gas e fino al 92% dell’energia. Quello che serve in Italia è un cambio di cultura energetica, la sostenibilità è raggiungibile solo evitando gli enormi sprechi che preferiamo non vedere.
Daniele Ielli – Amministratore Green Idea Srl