Il sole, il nostro petrolio
Tutte le bugie sul Superbonus
Monsummano Terme, venerdì 23 settembre 2022
Domenica 25 si vota, ma purtroppo tutti sono a favore delle rinnovabili (solo a discorsi). Mi spiego meglio.
Nelle interviste dei politici, soprattutto davanti le TV, nei programmi elettorali, il rispetto dell’ambiente e le energie rinnovabili sono una priorità nazionale, poi nelle azioni i nodi vengono al pettine, perché noi italiani abbiamo la memoria corta.
I decreti “Romani” e “Passera” hanno affossato il settore un decennio fa, lo stesso (ex) Primo Ministro che vorrebbe passare alla storia come quello che ha tolto vincoli assurdi e obsoleti al settore, ha permesso la riaccensione delle centrali a carbone super inquinanti, ma super convenienti per l’ex monopolista Enel.
Ma la vergogna del 2022 è senza dubbio alcuno il boicottaggio viscido correlato di enormi bugie del Superbonus 110%. Con la complicità dei media, dell’intervento è stato detto e scritto di tutto, probabilmente diventerà la legge che nella storia di questo Paese avrà il maggiore impatto economico dopo solo il Piano Marshall. Hanno abbinato il Superbonus alle truffe, bugia colossale ampiamente smentita, all’aumento dei prezzi, alle coperture economiche: Pinocchio in confronto impallidisce, solo per disincentivare e far disinnamorare gli italiani prima del voto.
Sì, perché in Italia la politica ha questa peculiarità: l’unico che fa bene e propone cose giuste è quello che sta davanti allo specchio al mattino. Abbiamo il vizio di dare il patentino di paternità alle leggi e quando arrivano dagli avversari politici sono sempre sbagliate, qui da noi è utopico che il bene del Paese e dei suoi cittadini diventi prioritario verso i biechi interessi di bottega.
Gli economisti la chiamerebbero “manovra espansiva senza creazione di debito”; che poi non è altro che l’utilizzo della moneta fiscale, che è bene ricordare sono quasi 500 miliardi l’anno. Il Superbonus non costa niente allo Stato, anzi è un investimento senza precedenti: si usano le tasse dei prossimi anni in cambio di favori effettuati e pagati adesso, che comportano maggiori entrate da parte dello Stato.
Nomisma a luglio ha fatto il primo bilancio sociale e ambientale del Superbonus e i dati sono eclatanti, ma scontati per chi ha un minimo di integrità intellettuale e per gli addetti ai lavori. Un Euro speso nel Superbonus ne produce almeno tre per lo Stato: dei 38,7 miliardi investiti a luglio 2022 il ritorno economico sarà di 128,8 miliardi di Euro, alla faccia di tutte le bugie che ci hanno propinato.
Senza considerare l’efficientamento energetico, il risparmio ambientale, i posti di lavoro creati e il benessere sociale sviluppato, chi critica la misura non può essere in buona fede, dieci mesi di blocco delle cessioni del credito sono una truffa ai danni delle imprese e dei cittadini onesti.
La bulimia normativa che ha messo a rischio il Superbonus è stata fortemente voluta per disincentivare gli italiani e penalizzare la parte politica che l’ha promossa: fino all’intervento del governo Draghi del 12 novembre 2021 sugli altri bonus edilizi, il Superbonus era l’unico incentivo sicuro e con tutti i controlli che funzionavano alla perfezione, la cessione del credito era stata messa a regime e c’era la giusta concorrenza con costi di cessione accettabili.
Ma perché si è voluto penalizzare il Paese? I suoi cittadini e le piccole e medie imprese? Andrebbe chiesto ai diretti interessati, perché non esisterebbe un motivo sensato, se non l’accesso al credito (a debito) di proprietari e artigiani. Fatto sta che nei primi mesi del 2021 un credito di imposta decennale venduto a Poste Italiane aveva un interesse di poco superiore al 7%, passato al 9%, poi al 12%, al 14% infine a novembre 2021 in meno di un anno poco superiore al 18%: siete curiosi di sapere oggi, dopo il governo dei migliori? Banca Intesa propone il decennale al 30%.
Inoltre le imprese sono state costrette in questi dieci mesi a prendere tutti i finanziamenti possibili indebitandosi quando in un mercato normale come prima di novembre 2021, avrebbero avuto la liquidità per non ricorrere a nessun prestito. Quindi possiamo dire senza possibilità di smentita che il governo definito dei migliori è stato un’esperienza fallimentare, anche se molti media ancora oggi fanno finta di non vedere.
Per concludere una buona notizia: nonostante tutto e tutti, gli italiani l’anello al naso lo portano mal volentieri, e nelle difficoltà sappiamo destreggiarci come pochi altri al mondo. Al 31 agosto 2022 le pratiche del Superbonus sono oltre 43 miliardi e a settembre nonostante la scadenza del 30% delle unifamiliari è previsto un nuovo record, nonostante tutto e tutti.
Daniele Ielli, amministratore Green Idea Srl