Conosciamo nel dettaglio la manovra e perché sarebbe stata ancora utile
Il Superbonus è stato boicottato? Scopriamo tutte le possibili ragioni
Monsummano Terme, venerdì 16 dicembre 2022
Sul Superbonus è stato detto e scritto di tutto e di più, ma quanti sono veramente gli Italiani che possono affermare di conoscere cosa è, chi ci guadagna o chi ci mette il denaro?
Partiamo dal principio che le cose semplici sono comprensibili a tutti, spesso si preferisce complicarle per ottenere il risultato opposto, renderle non comprensibili.
Cos’è il Superbonus
Nasce da un’esigenza forte di efficientare le case degli Italiani che sono energeticamente un colabrodo. Abbiamo costruito fino ai primi anni 2000 con concetti superati e piuttosto male. In più post lockdown l’economia nazionale era in profondo rosso che andava rivitalizzata. Il Superbonus è geniale, perché tecnicamente è una manovra espansiva senza creazione di debito.
Si basa sulla cessione del credito d’imposta (la monteta di scambio sono le tasse dei prossimi 5 anni per i lavori fatti nel 2021) dei prossimi 4 anni per i lavori fatti nel 2022 Permette ai cittadini di efficientare l’abitazione quasi a costo zero, sia non utilizzando i propri soldi oppure usandoli e facendoseli rimborsare.
Come funziona
Gil attori sono 4: i proprietari di abitazioni, i general contractor o le imprese che eseguono i lavori, le banche, le assicurazioni, le banche o le finanziarie che acquistano i crediti d’imposta, e infine lo Stato che emette i crediti d’imposta. I primi (proprietari) hanno il grande vantaggio di efficientare casa con un costo vicino allo zero o comunque molto ridotto. Riescono così ad abbassare i costi energetici anche di percentuali altissime, mediamente tra il 60% e il 90%, aumentando il comfort, oltre il valore della propria abitazione, perché la classe energetica pesa non poco nella valutazione dell’immobile. I secondi (imprese) lavorano sul proprio territorio, possono assumere, fatturare e crescere perché con una così alta richiesta di lavoro possono avere marginalità più interessanti di quando non si batte chiodo. I lavori sono altamente specializzati, si efficienta quindi si utilizzano materiali di pregio e tecnologicamente all’avanguardia, un bel lavorare, ma come vedremo sono poi l’anello debole della catena, la vittima sacrificale sull’altare della speculazione.
Per le banche era stato concepito quel 10% in più, che in intervento quinquennale, per i lavori fatti nel 2021 e quadriennale, per i lavori fatti nel 2022, era un giusto interesse per i finanziatori.
Per ultimo chi ci guadagna di più, lo Stato Italiano, perché pagando attraverso le tasse dei prossimi anni risultano in larga parte autogenerate, cioè non ci sarebbero senza quei lavori. Poi stipendi e nuove assunzioni, che a sua volta generano consumi e benessere. Un sano circolo vizioso che per ogni Euro speso nel Superbonus lo stato ne incassa 3 (esistono studi come Nomista dove spiegano il meccanismo).
Quanto costa il Superbonus allo Stato, ovvero a tutti noi?
Dire che il Superbonus nel 2021 è costato 13 miliardi non è scorretto, ma se alle spese si da un nome e cognome, agli incassi no, la comunicazione risulta zoppa, perché se prendiamo i dati dell’anno passato le entrate tributarie sono salite (496 miliardi, record storico della Repubblica Italiana) con 48 miliardi in più del 2020 (di questi 13 sono stati dedicati al Superbonus) con un saldo attivo di 35 miliardi.
E quest’anno?
Varcheremo la fatidica soglia dei 500 miliardi l’anno versati all’erario.
Perché allora una misura così innovativa, così, virtuosa è stata boicottata dal precedente governo?
“L’elenco dei vantaggi non ha fine, perché non si cita la sostenibilità, l’efficientamento energetico e, piccolissimo dettaglio, l’emersione del lavoro nero, lavorare in sicurezza. E molto altro. La mia azienda all’apertura del primo lavoro 110% ha dovuto assumere un ispettore di cantiere, che due volte al giorno passava a controllare i sistemi di sicurezza e che qualche ditta non portasse artigiani non autorizzati nel piano di sicurezza. Mi chiedo: quanto vale lavorare all’interno delle regole? Ogni disgrazia sul lavoro, ogni alluvione, ormai si contano le vittime, ma poi quanto si investe per impedirle? Cosa viene fornito alle aziende per lavorare in sicurezza? Gli si bloccano i crediti nel cassetto fiscale?
Draghi ha bloccato tutto per gli innumerevoli illeciti che si sono verificati?
“Bloccare la cessione dei crediti indistitamente è una truffa ai danni delle imprese e dei cittadini, ci sono centinaia di migliaia di cantieri fermi. Ma ti rispondo che se su altri Bonus (in primis facciate) truffe e abusi ce ne sono state allo stesso modo. La motivazione è piuttosto semplice: è stato applicato lo sconto in fattura a leggi precedenti che non avevano nessun tipo di controllo. Per rimediare sono stati inseriti due controlli (congruità dei prezzi e visto di conformità) già presenti, insieme a molti altri, nel Superbonus. Bastava sospendere i crediti di quel bonus specifico. Oltre al Superbonus sono state bloccate anche le cessioni del Sismabonus, una vera e propria vergogna italiana. Come se per una rapina chiudessero tutte le banche d’Italia. Voglio essere molto diretto: o è totale incompetenza oppure siamo di fronte alla malafede.”
Il ministro Giorgetti ha dichiarato che “la cessione del credito è una possibilità, non un diritto”. Che ne pensi?
“Ho la partita IVA dal 1995, lo sappiamo bene che noi non abbiamo diritti, soprattutto nei confronti dello Stato e delle banche, non importa che il ministro ce lo ricordi, magari potrebbe pensare a quali sono i suoi doveri nei confronti delle PMI e dei cittadini, molto spesso se lo dimenticano.
Il 6 dicembre a Roma la CANDE (Class Action Nazionale Dell’Edilizia) di cui faccio orgogliosamente parte, ha manifestato per lo sblocco dei crediti, speriamo che il nuovo governo, a oltre un anno di distanza, che sembra fantascienza, metta la parola fine a questo boicottaggio”.
Le speculazioni sui prezzi hanno influito?
“L’unica vera speculazione è quella sui crediti, mi domando dove sia la Banca d’Italia, sui crediti decennali siamo passati dal 7% del 2020 al 37% attuale, ma questo ti sembra un Paese normale?”
Che ne pensi del Superbonus al 90%?
“Potrebbe anche andare bene con tempistiche corrette, solo per il 2023 sarà un buco nell’acqua perché dobbiamo finire tutti i lavori del 2022 e senza liquidità non gira niente. Permettetemi di togliermi un sassolino dalle scarpe: non veniteci a dire che viene abbassato per dare la possibilità a chi non ha risorse, se si volesse davvero aiutare le fasce deboli, per loro si lasciava al 110% e al 90% chi aveva un certo tipo di reddito.
Cosa aiuterebbe, oltre all’economia, un nuovo Superbonus?
“Gli Italiani hanno capito benissimo Tutti i vantaggi di una misura, nonostante una campagna di disinformazione senza precedenti. Con l’utilizzo della moneta fiscale (le tasse dei prossimi anni) potremmo considerarci molto più ricchi dei Paesi che pagano molto meno di noi, se sono venissero usati il 10% dell’intero introito avremmo un PNRR continuo senza indebitarci verso la BCE”.
Daniele Ielli – Amministratore Green Idea Srl